Circa tre settimane fa sembrava fatta, col Bologna che ufficiosamente passava da Albano Guaraldi al re del caffè Massimo Zanetti, peccato per l’imprenditore veneto che gli italo-americani non hanno mollato la presa e alzando la posta in palio alla fine hanno fatto vacillare la vecchia proprietà felsinea. Dopo tre-quattro giorni di trattative, alla fine Joe Tacopina ha ottenuto quel che desiderava ardentemente da tanto tempo: il Bologna è ufficialmente nelle sue mani. Garanzie ai soci ampiamente fornite, più 7 milioni di euro per l’aumento di capitale e circa 4 necessari per liquidare i soci della controllante Bologna 2010, con queste cifre il Consiglio d’Amministratore della suddetta ha “scaricato” Zanetti che si era fermato a quota 5 milioni (per il già citato aumento di capitale).
Nei giorni scorsi, quando si era capito che piega stava prendendo la vicenda, l’uomo di fiducia di Zanetti, Luca Baraldi aveva commentato amaro:
“Zanetti è molto deluso per l’epilogo di questa storia. Non riesce a spiegarsi i motivi di questo ostracismo nei suoi confronti. Di sicuro questa volta ha chiuso definitivamente col Bologna e non vuole che il suo nome venga più accostato alla società rossoblu. Ci sarebbero gli estremi per valutare in giudizio l’attività dei soci, ma non ha alcuna intenzione di procedere. Il rapporto fra Zanetti e il Bologna si chiude qui”.
Quindi la danza delle dichiarazioni ad effetto, tanto di Tacopina quanto del suo socio Joey Saputo, con l’ufficialità dell’esito positivo della transazione comunicata questo pomeriggio:
“Alle ore 17:29 di oggi Bologna 2010 ha ceduto il pacchetto azionario di Bologna F.C. 1909 al gruppo americano guidato dall’avvocato Joe Tacopina. È stato di seguito nominato il nuovo consiglio di amministrazione che comprende Joe Tacopina Presidente, Luca Bergamini e Piergiorgio Bottai consiglieri”.
All’inizio di questa settimana sono arrivati rispettivamente da Londra e da New York Saputo e Tacopina, con quest’ultimo che ha già speso parole importanti per il futuro dei rossoblu:
“Siamo soddisfatti, ringrazio tutti i tifosi che soprattutto nei momenti di stanchezza ci hanno dato sostegno spronandoci a continuare. Sabato sarò in tribuna per un match di B, ma l’anno prossimo voglio vedere giocare il Bologna di domenica”.
Si fanno già dei nomi per l’organigramma sportivo e dirigenziale del prossimo futuro (dovrebbe esserci anche Marco Di Vaio): l’amministratore delegato potrebbe diventare Claudio Fenucci, il direttore sportivo Pantaleo Corvino, il sogno per la panchina si chiama Roberto Mancini. Intervistato dal Corriere di Bologna, un raggiante Tacopina ha spiegato:
“Non abbiamo mai detto nulla di male su Zanetti e non capisco certe sue dichiarazioni. Noi abbiamo messo i soldi e comprato il Bologna. Il primo obiettivo è tornare in Serie A perché è lì che il Bologna deve stare. Una volta risaliti vogliamo consolidare la nostra posizione e diventare un club che lotta stabilmente per le coppe europee. La nuova società? Fenucci è un amico, mentre Corvino è una figura di enorme prestigio, ma è prematuro parlarne ora. Ogni posizione sarà comunque occupata da profili d’alto livello. Fusco e Lopez? Sosteniamo il loro lavoro per raggiungere la Serie A”.
Infine chiosa finale sul nuovo stadio, argomento che va tanto di moda ai quattro angoli del Paese:
“Abbiamo il sostegno del sindaco e della città e cercheremo di stringere i tempi il più possibile perché vogliamo dare a Bologna una casa splendida per il calcio. Posso immaginare che costerà sui 60 milioni di euro. Ai tempi di Baggio allo stadio c’erano 30mila abbonati e a Bologna c’è ancora la stessa passione e lo stesso entusiasmo. Se daremo ai tifosi uno spettacolo all’altezza loro risponderanno. Chi dice che non torneremo a essere un club importante sbaglia”.
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